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Ma ecco che passiamo davanti al nostro bar di fiducia: un confortante profumo di zucchero e caffè ci riempie i polmoni, un piacevole tepore ci invita ad entrare.
La colazione: una lezione di grammatica
Intercettiamo subito lo sguardo gentile e sorridente del barista e chiediamo il solito: un cappuccino bollente e schiumoso e un cornetto…alla marmellata! Alla marmellata, siamo sicuri? O forse sarebbe meglio dire ‘alla confettura’?
Nel parlato comune i due termini, marmellata e confettura, sono infatti erroneamente confusi come sinonimi. Ciò accade perché la lingua italiana si adatta alle esigenze e alle abitudini dei suoi ‘parlanti’, i quali però, spesso e involontariamente, ignorano l’etimologia e il vero significato dei suoi termini.
Diciamocelo, chiunque storcerebbe il naso nel sentire il certamente corretto binomio crostata o cornetto alla confettura! E chi mai sarebbe trovato con le ‘mani nella confettura’? Eppure, la dicitura esatta, in alcuni casi, sarebbe proprio questa.
In alcuni casi perché dipende dal gusto, anzi, dalla frutta utilizzata per creare o una o l’altra!
Una questione…di stato!
In Italia la giusta denominazione per uno o l’altro prodotto è stata stabilita dalla Comunità Europea.
La direttiva europea n.79/693, inclusa successivamente nel D.P.R. n.401 dell’8 giugno 1982, regolamenta infatti la produzione e quindi la vendita di marmellate, confetture e anche di gelatine di frutta e composte: insomma, di tutte quelle preparazioni che prevedono la lavorazione di frutta.
Stesso discorso vale pertanto per i nostri golosi amici d’Oltralpe: in Gran Bretagna vi è differenza tra jam e marmalade, così come in Francia tra confiture e marmelade.
La vera differenza tra marmellata e confettura
Che sia marmellata o confettura, parliamo sempre di una preparazione a base di zucchero e frutta, che sia intera, o solo polpa, scorza, purea o solo succo. La differenza, però, sta nel tipo di frutta utilizzata.
La marmellata
La marmellata è chiamata così solo e soltanto se di agrumi. Quindi, non solo la classica di arance e limoni, ma anche di mandarini, cedro, bergamotto e pompelmi.
Caratteristica che contraddistingue senz’altro la marmellata è l’asprezza e quel leggero sentore amarognolo tipico degli agrumi, smorzato dall’aggiunta, nella preparazione, di zuccheri, dolcificanti naturali o edulcoranti.
Il carattere fresco e pungente della marmellata è spesso modulato e arricchito da fortunati abbinamenti, come lo zenzero, la curcuma, la cannella e il basilico.
La confettura
La confettura invece è quella preparazione per la quale è impiegata tutta la restante frutta: dalle più comuni fragole, alle ciliegie, prugne, albicocche, pesche, more, mirtilli e così via. Incredibilmente, è corretta perfino la dicitura confettura di anguria o banana!
Le confetture si prestano bene ad accostamenti sempre nuovi: da provare la confettura di fragoline di bosco e menta, di albicocche e mandorle, di pesche e lavanda, di fiori di sambuco e mele.
Un po’ di numeri
La direttiva europea stabilisce, inoltre, anche la concentrazione di frutta da impiegare. Per la marmellata, per essere definita tale, deve essere impiegato almeno il 20% di agrumi. Per quanto riguarda la confettura, invece, la percentuale di frutta impiegata non deve mai scendere sotto il 35%, e, per quanto riguarda la confettura extra, mai sotto il 45%.
L’origine del nome e qualche curiosità: marmellata e confettura
Per i più curiosi, passiamo all’etimologia dei due termini.
Mermellata
Il termine marmellata ha una storia un po’ complessa: deriva dal portoghese marmelada, che a sua volta prende origine dal latino melimelum, mutuato dal greco melìmelon. In tutti e tre i casi, il nome sta a designare una preparazione di miele e mela, ovvero di un dolcificante (l’unico conosciuto all’epoca, che era appunto il miele: per l’utilizzo dello zucchero di canna dovremo aspettare la scoperta delle Americhe) e di un frutto assai comune nel bacino del Mediterraneo.
Confettura
La parola confettura è arrivata fino a noi attraverso una via meno tortuosa: deriva infatti dal verbo ‘confettare’, ovvero zuccherare e cuocere la frutta.
Le marmellate e le confetture di Casa Procacci: dolcezza pugliese in vetro
Ora che conosciamo la differenza tra marmellata e confettura, è arrivato il momento di gustarle con la giusta consapevolezza!
Nel nostro shop di prodotti tipici pugliesi troverai le nostre confetture extra realizzate con il 90% di vera frutta cresciuta e raccolta nella nostra Puglia, dalle albicocche, alle prugne, alle ciliegie più dolci. Senza conservanti né coloranti aggiunti.
Potrai assaggiare anche le nostre marmellate di arance o di limoni freschissimi, realizzate con il 90% di frutta fresca, che mantengono quell’asprezza tipica degli agrumi, così, come appena colti dall’albero.
Conservate in preziosi vasetti di vetro, le nostre marmellate e confetture extra sono perfette per preparare biscotti, crostate o da spalmare semplicemente su una fetta di pane fresco, per poter apprezzare al meglio ogni delicata sfumatura del frutto. Assolutamente da provare abbinate con i nostri formaggi stagionati, come la Caciotta di Pecora o il Caciocavallo pugliese: un connubio gastronomico perfetto!
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